A 5 mesi dall’evento alluvionale dello scorso 13 novembre, la pista ciclopedonale si presenta disastrata con lunghi spezzoni di cordoli in cemento spazzati via dalla furia delle acque. Gran parre dei materiali, compresi gli accessori della ciclo pista, si trovano in spiaggia, abbandonati e in parte sommersi da rifiuti misti, in larga parte canneti, ma anche immondizia e materiali ingombranti di varie dimensioni. Da mesi fanno bella mostra di sè in un tratto di spiaggia tra i più suggestivi della costa jonica. Oltre alla “spiaggetta dei pompieri” a destare allarme sono le condizioni in cui versa anche la spiaggetta antistante piazza Vagliasindi, nel cuore del borgo marinaro di Torre Archirafi.
Un grosso tubo per il convogliamento delle acque, primeggia sugli scogli e rischia di finire in mare come un grosso tronco che da lunghe settimane galleggia. La spiaggia, in diversi punti, è ancora invasa da detriti, legna e canneti. Si tratta di un’area demaniale e pertanto è necessario che la Regione faccia la propria parte, al netto di qualche lodevole iniziativa ambientale promossa da associazioni del territorio, che hanno ripulito in parte alcuni tratti di spiaggia antistante il porticciolo di Torre. Un’ulteriore fonte di preoccupazione è rappresentata dall’area fitness nei pressi del plesso Manzoni, all’ingresso di Torre Archirafi, dove parte dello steccato in legno che funge da piccolo belvedere sul mare, gravemente danneggiato dalle mareggiate dei mesi scorsi, continua a rimanere privo di protezione