Da anni ormai, l’ospedaletto dell’ASP in via Roma a Riposto è al centro di un dibattito che sembra non trovare una soluzione. Questa struttura, un tempo fulcro dei servizi sanitari primari per la comunità ripostese, con il primo piano dichiarato inagibile e il secondo piano, ospita la sede della Guardia medica, nell’unica parte ancora operativa.

La storia di questa struttura è costellata di promesse e ritardi. Nel 2019, l’Azienda sanitaria provinciale aveva annunciato un intervento di restyling e messa in sicurezza, finanziato con un fondo apposito. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni,i lavori non sono mai decollati, bloccati da una serie di intoppi burocratici e tecnici.

Tra i principali ostacoli, si segnalano un disallineamento negli atti catastali, e il mancato riordino catastale, la presentazione all’Ufficio tecnico del Comune del titolo di proprietà e una perizia attestante la consistenza dell’immobile e la data di esistenza della struttura. Adempimenti che, a distanza di un anno da una serie di tavoli operativi in municipio, non sono stati portati a termine dall’Asp. A quanto pare, al netto degli intoppi procedurali, per l’Asp si profila un intervento progettuale oneroso, difficile da sostenere (oltre 2milioni di euro), oltre alla risoluzione di problemi tecnici nelle fondazioni. La saga continua.

Loading