Atti e parole fanno ridere l’opposizione non l’uso del crack in Sicilia. Così rispondono i consiglieri di minoranza alle accuse del sindaco Vasta il quale, travisando e strumentalizzando i fatti, ha accusato l’opposizione di pensare che Riposto sia immune dal fenomeno crack”. La replica a firma dei consiglieri di minoranza, si riferisce ad una precedente nota diffusa dal sindaco di Riposto, Vasta nei giorni scorsi:

“L’ormai tristemente nota emergenza crack in Sicilia è stata al centro dell’ultima seduta consiliare di Riposto. Nelle scorse settimane, infatti, il sindaco Davide Vasta, sulla scorta delle recenti iniziative intraprese dal Governo regionale per arginare il fenomeno, dilagante soprattutto nei grandi centri urbani, ha nominato un esperto a titolo gratuito per mettere in campo politiche di prevenzione sanitaria, interventi di sostegno e di recupero di soggetti svantaggiati a rischio di esclusione sociale e di emarginazione e iniziative di sensibilizzazione. Il ruolo, della durata di sei mesi, è stato affidato al medico Edoardo Trovato”.

“Il tema è stato argomento del Consiglio comunale, su richiesta della minoranza – spiega il primo cittadino – Spiace constatare che proprio alcuni consiglieri della minoranza abbiano riso, ritenendo che Riposto sia immune da tale fenomeno. È quanto meno fuori luogo un atteggiamento del genere quando si parla di cose così gravi. Purtroppo non c’è nulla da ridere visto che anche a Catania si parla di consumo di crack tra i giovani, quindi a pochi chilometri da Riposto. È una droga insidiosissima che trova ampia diffusione anche per i costi contenuti ed è importante, a nostro giudizio, prevenire e mettere in campo attività di sensibilizzazione sull’argomento. Il dott. Edoardo Trovato può darci una mano in tal senso, viste le competenze mediche. Vedere che l’opposizione strumentalizza temi come questi – conclude Davide Vasta – mi rattrista molto”.

Fin qui la nota del sindaco di Riposto, Vasta, dalla quale adesso scaturisce la replica dei consiglieri di minoranza.
“L’opposizione – si legge nel comunicato firmato dai consiglieri di opposizione Mariella Di Guardo, Mario Di Guardo, Claudia D’Aita, Ezio Raciti, Maria Puglionisi – ha fatto rilevare come, una determina sindacale, dal contenuto delicato per l’argomento trattato, sia stata scritta con il copia/incolla, tanto da contenere refusi da altri atti, citazione di norme ormai abrogate, illogicità manifesta delle proposizioni ed altro. Stupiva, altresì, la scelta del consulente per prevenire il fenomeno, fondata “sull’intuitu”personae”, istituto giuridico caratterizzato, dalla particolare competenza specialistica dei soggetti prescelti, sia sotto il profilo delle loro qualità personali sia sotto quello professionale sulle materie oggetto dell’incarico e non sulla base della candidatura nella lista elettorale del sindaco. Apprezzate le qualità professionali dell’ incaricato, l’opposizione ha ritenuto improbabile che un professionista singolo possa prevenire un fenomeno che, di solito, è curato da strutture pubbliche e dal terzo settore, i quali agiscono come strutture complesse sia come mezzi che come risorse umane.
Inoltre, ha fatto ridere l’affermazione del  sindaco che riferiva del  crack come fenomeno alle porte di Riposto, posto che, ormai diffuso a Catania che si trova a soli 25 km di distanza, si sarebbe ben presto diffuso anche a Riposto, come se, la diffusione delle droghe fosse legata alle distanze chilometriche e non costituisse, invece grave problema sociale che si diffonde a prescindere dalle distanze”. 
Infine, si stupiscono i consiglieri dell’improprio utilizzo del portavoce del sindaco per diffondere comunicati stampa riguardanti i lavori del consiglio comunale, organo totalmente distinto dalla giunta e che ha compiti d’indirizzo e “controllo” politico/amministrativo dell’attività degli organi politici e burocratici.
Funzioni di giunta e consiglio sono, pertanto, molto diverse ed il portavoce, in quanto organo alle dipendenze del sindaco e da lui scelto
sulla base di un rapporto fiduciario, non può occuparsene. Un siffatto comportamento implica grave commistione  e il “controllore”diventerebbe “controllato”.

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