Vivere con i piedi nell’acqua, letteralmente. Questa è la realtà di una famiglia che abita in una casa costruita sullo scatolare del torrente Babbo, ad Altarello, in territorio di Riposto. Una situazione paradossale e pericolosa, constata dal direttore regionale della Protezione Civile, Salvo Cocina, durante il sopralluogo di giovedì.
L’abitazione, situata in corrispondenza dell’incrocio tra via Foscolo e viale delle Province, all’ingresso di Altarello, in territorio di Riposto, è letteralmente circondata dalle acque del torrente. I residenti, una coppia di anziani e la loro figlia, vivono con il costante timore di essere travolti da una nuova piena.
“Ogni volta che piove – raccontano – abbiamo paura. Sentiamo la forza dell’acqua che urla contro le mura della nostra casa”. L’ultima esondazione, mercoledì scorso, è stata particolarmente violenta. “Siamo stati circondati dalla fiumana del torrente”, raccontano. “L’impatto dell’acqua è stato fortissimo. Sembrava di essere in mezzo a un uragano”.
La domanda sorge spontanea: come è stato possibile autorizzare la costruzione di un’abitazione in un luogo così esposto al rischio idrogeologico?