E’ stata “beccata” mentre viaggiava in auto la 31enne di Maniace, già nota alle forze dell’ordine per alcune sue vicissitudini giudiziarie, che è stata denunciata dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Randazzo per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Questo è quanto accaduto alla 31enne che, suo malgrado, è “incappata” nel controllo stradale di un equipaggio della Radiomobile randazzese in Contrada Calderara, al confine tra la frazione di Passopisciaro e Randazzo.

La 31enne infatti, intorno alle 10.30, al volante della sua Ford Fiesta, stava transitando lungo la SS. 120 dell’Etna e delle Madonie in direzione di Castiglione di Sicilia, quando, purtroppo per lei, ha notato la presenza della pattuglia di militari impegnata in uno dei numerosi posti di controllo disposti dal Comando Provinciale, finalizzati alla prevenzione dei reati ed a garantire l’osservanza delle norme del C.d.S. da parte degli utenti della strada.

La reazione della donna, sicuramente colta di sorpresa da quella “inaspettata presenza”, è stata scomposta al punto che, per evitare un possibile controllo da parte dei militari, ha preferito imbattersi in un’azzardata manovra che, ovviamente, non ha fatto altro che indurre i Carabinieri ad intimarle l’alt per comprendere il motivo di quel pericoloso comportamento.

I sospetti dei militari sono ancora più aumentati quando hanno percepito lo stato di agitazione della donna, che riusciva a mala pena a rispondere alle domande che le venivano rivolete, motivo per il quale, l’equipaggio, ha deciso di procedere ad un controllo più approfondito.

In effetti, i Carabinieri hanno quindi perquisito la Ford Fiesta sulla quale, proprio nella parte retrostante il fanale posteriore sinistro all’interno del vano bagagli, ben occultato dietro la moquette, hanno rinvenuto due involucri di cellophane, contenenti a loro volta rispettivamente, in uno 4 dosi di cocaina e nell’altro 3 dosi di marijuana, mentre, nel portafogli della conducente, hanno trovato circa 150,00 €, probabile provento della vendita illecita dello stupefacente.

In tale quadro, la “varietà” della droga detenuta ed il suo caratteristico confezionamento, tipico della vendita al dettaglio, sono valsi alla donna il deferimento all’Autorità Giudiziaria.

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