La comunità di Sant’Alfio è stata al centro di una bufera che ha visto protagonista il nuovo parroco della chiesa Madre, don Gabriele Aiola, accusato in un esposto presentato ai Cc di aver forzato la cassaforte contenente i beni votivi dei fedeli. Di fronte a questa situazione, il sindaco Alfio La Spina è intervenuto per chiarire la vicenda e difendere il nuovo parroco. E la comunità che amministra.

“È stato creato un allarme sociale ingiustificato- ha dichiarato il sindaco. “La Curia, nell’intento di tutelare i propri beni,ha semplicemente richiesto le chiavi della cassaforte. Non esiste alcuna documentazione che attesti che la ‘commissione oro’ avesse un diritto perpetuo sulla custodia di questi beni”.

Secondo il sindaco, la commissione, composta da tre persone, aveva un incarico informale e non formalizzato. La Curia,con l’arrivo del nuovo parroco, ha voluto mettere ordine e garantire la sicurezza dei beni votivi, che sono di proprietà della parrocchia.

“Non si comprende l’accanimento contro don Aiola – ha aggiunto La Spina – nuovo parroco è stato accolto con entusiasmo dalla comunità e questa vicenda sta danneggiando l’immagine di Sant’Alfio”.

Il sindaco citando i componenti della commissione, ha ricordando che i beni votivi sono di proprietà della Chiesa e non possono essere considerati di proprietà privata.

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