PALERMO (ITALPRESS) – Sulla disabilità non servono solo politiche settoriali, ma interventi trasversali su diversi aspetti della vita sociale. Ne è convinto Mario Barbuto, candidato del centrodestra al Senato nel collegio uninominale di Palermo.
“Non occorre solo che si sviluppino politiche specifiche – spiega Barbuto in un’intervista all’Italpress -. Quando si parla di scuola, di trasporti, di mobilità urbana, di digitale, Pubblica Amministrazione bisogna tenere conto della disabilità e della invalidità, altrimenti ci troviamo, come succede moltissime volte, alla situazione paradossale per la quale per esempio gli uffici della disabilità risultano non accessibili alle carrozzine”.
Anche in questa chiave “abbiamo voluto richiamare l’attenzione su tutte le tematiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare la telemedicina. L’obiettivo è portare la prevenzione alle persone, un aspetto per noi molto importante soprattutto sulla disabilità visiva”.
Inoltre nelle politiche sulla disabilità “è mancato soprattutto l’ascolto delle persone. Siamo un Paese abituato troppo a parlare e poco ad ascoltare”. “Ascoltare è un atto di umiltà, lo capisco, è molto più facile dire la propria. Ma prima dire la nostra dobbiamo ascoltare. E’ importante ascoltare le associazioni, perchè spesso le soluzioni possono essere indicate dalle stesse persone che vivono i problemi”, sottolinea Barbuto, per il quale “avere una disabilità non significa di per se stesso possedere le ricette e le soluzioni, però è importante ascoltare queste persone e i loro problemi nella quotidianità. Ricordo spesso che in un Paese dove vivono bene le persone con disabilità, le persone più in difficoltà, sicuramente vivono meglio tutti”.
A seguito dalla sua candidatura in quota Lega, Barbuto si è autosospeso dalla carica di presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. “Nessuna norma statutaria della nostra associazione ci obbliga, però per un fatto etico ho ritenuto ragionevole sospendermi dalle funzioni presidenziali che oggi sono ricoperte dalla vicepresidente – afferma -. Poi al termine di questo percorso saranno gli organi collegiali a decidere che cosa fare”.
“La Lega da parecchi anni ha mostrato attenzione verso le tematiche che a me stanno più a cuore – sottolinea poi Barbuto -. Disabilità, invalidità e inabilità riguardano non solo le persone colpite da queste tematiche, come sono io stesso, ma anche le loro famiglie, gli operatori scolastici, gli operatori sociali e sanitari. Avrei auspicato che in tutte le forze politiche in questa competizione elettorale ci fosse stato spazio per candidature di questo tipo. Matteo Salvini è l’unico che ha risposto positivamente a questo appello senza condizioni e senza chiedere alcun patto”.
La candidatura a Palermo “è stata una scelta legata alla mia sicilianità. Ho dovuto lasciare questa terra a 15 anni per andare a studiare a Bologna, dove attualmente vivo. Ma regolarmente torno qui, in Sicilia la nostra associazione ha un’attività importante. Le radici sono molto importanti”.
“La disabilità in Italia riguarda circa cinque milioni di persone, e ci sono due milioni di volontari – ricorda il candidato del centrodestra al Senato -. Credo che il Terzo Settore abbia diritto a una attenzione maggiore da parte delle istituzioni. E’ molto facile parlarne, è molto facile indicarlo come elemento di buona pratica ma alla fine non c’è la risposta che ci si attende dalle istituzioni. E’ stato un dispiacere non essere ricevuti dal presidente del Consiglio Draghi in fase di predisposizione del suo programma. E’ nato poi il ministero della Disabilità, ma questo si è dovuto all’impegno di Matteo Salvini”.
Per Barbuto “le persone sono fragili se da parte della società non ci sono le giuste attenzioni, con politiche giuste. Quando ci sono persone fragili la società si deve preoccupare”.

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