Venerdì 4 Aprile con inizio alle 17.00 si svolge al Liceo Scientifico di Giarre un importante incontro organizzato dall’Associazione politico culturale Art.1 su un tema di grande attualità “Nubifragi e alluvioni tra l’Etna e il mare. Analisi del territorio e strategie per la mitigazione del rischio “. Si affrontano i temi legati al dissesto idrogeologico che riguardano la nostra vita in un una zona ionica etnea che ha subito negli ultimi mesi cospicui danni. Quest’anno è stato il trentesimo anniversario della violenta alluvione del marzo 1995 che causò diverse vittime in un territorio assolutamente impreparato a fronteggiare la virulenza di questi fenomeni aggravati da decenni di incuria e devastazione del territorio. Si tratta di un confronto a più voci e all’inizio portano i saluti Tiziana D’Anna, dirigente scolastica I.I.S. Leonardo di Giarre, Mauro Caltabiano, Presidente Ordine degli Ingegneri Provincia di Catania, Alfredo D’Urso, Presidente dell’Associazione Articolo 1. Dopo vi sono gli interventi programmati di Leo Cantarella, Sindaco di Giarre, Davide Vasta, Sindaco di Riposto, Salvo Cocina, Dirigente Generale Dipartimento Protezione Civile della Protezione civile, Giuseppe Citelli, professore Ordinario di Idraulica Agraria e Sistemazioni Idraulico-Forestali Unict, Rosaria Ester Musumeci, Professoressa Associata di Idraulica Unict, Marinella Panebianco, DPRC Sicilia, Servizio S04 Rischio idraulico e Idrogelogico, Gianluca Longo, Ingegnere , Associazione Ingegneri Ionico -Etnei, Salvo Catalano, Giornalista. L’incontro è moderato dal giornalista Turi Caggegi. “Bisogna ricordare- ci dice Alfredo D’Urso, Presidente di Articolo 1, che nel nostro territorio vi sono state politiche urbanistiche ed edilizie scellerate che hanno consentito di costruire dappertutto e di realizzare strade dove esistevano i torrenti, col risultato che le acque non trovando la loro naturale regimentazione, avevano invaso le città causando morti e distruzioni”.
” In questi ultimi trent’anni, purtroppo,-ho proseguito D’Urso- gli eventi atmosferici alluvionali di grande rilievo si sono ripetuti con cadenza sempre più ravvicinata. Questo a causa del riscaldamento globale e dell’impazzimento della meteorologia. Così alla alluvione dell’ottobre 2015 si è succeduta l’ultima alluvione del Novembre 2024 che ha interessato in particolare i comuni di Giarre, Mascali e Riposto”.
“Negli ultimi trent’anni sono cresciuti- ha affermato il presidente dell’associazione- gli strumenti della protezione civile e la capacità di prevedere gli eventi meteorologici; sul piano della cura del territorio, della regolazione e pianificazione non si è fatto, invece, quanto necessario e, questi eventi estremi, in particolare l’ultimo, per pura fortuna non hanno causato vittime, ma “solo” gravi danni alle cose”.
Nell’ultimo evento alluvionale l’associazione Politico Culturale “Articolo Uno”, ha emesso una nota nel quale poneva l’accento sulla necessità di proteggere il territorio, tramite “il controllo e manutenzione dei principali torrenti che attraversano il territorio, il ripristino degli alvei degli stessi e la verifica dei punti critici. In questo documento si insisteva sul rimboschimento del territorio attorno alle aste fluviali, e la verifica degli strumenti di pianificazione del rischio idraulico e la pianificazione del territorio secondo il principio del risparmio del suolo, che vuol dire non costruire su nuovo suolo ma ristrutturare l’esistente”.
” Oltre al “suolo zero” c’è un altro principio -ha concluso D’Urso. che deve farsi strada allorquando si pianifica il territorio e si consentono nuove costruzioni o nuovi opifici industriali e commerciali, ed è quello della “invarianza idraulica”, perché per ogni nuova costruzione occorre mantenere la capacità del suolo di assorbire le precipitazioni ed evitare che enormi quantità di acqua inondino i territori”.
“Occorre insistere sulla necessità del coordinamento tra i comuni di Giarre e Riposto con i comuni a monte per verificare, d’intesa con la protezione civile regionale, gli interventi più urgenti e quelli più strutturali che dovranno essere effettuati per la riduzione del rischio idrogeologico” .
L’Associazione Art.1 insieme ad altre associazioni locali hanno inteso mettere a confronto gli amministratori dei comuni interessati con gli studiosi e tecnici della protezione civile, in modo da stimolare una nuova politica del territorio che si apra al confronto consentendo anche una trasparenza nelle relazioni tra le istituzioni e i cittadini.