La 50esima edizione del Premio letterario Vitaliano Brancati di Zafferana Etnea, ha visto trionfare Silvia Ballestra con il suo libro “La Sibilla”. Il premio, un omaggio alla cultura e all’arte in ricordo dello scrittore, drammaturgo e sceneggiatore siciliano, quest’anno celebra la storia di Joyce Lussu, un’icona di resistenza e anticonformismo.

“La Sibilla” di Ballestra è stata premiata per il suo impegno etico e civile, narrando la vita di Joyce Lussu. Il libro, che esplora il coraggio, la lotta contro il fascismo, la guerra, e le disuguaglianze di genere, è un tributo alla figura di Lussu come poetessa, traduttrice, scrittrice e madre. Il ricordo di Ballestra si intreccia con quello di Joyce, offrendo una testimonianza autentica e umana di una donna eccezionale.

Alla cerimonia di premiazione che si è svolta all’interno della sala consiliare del comune, presenti il sindaco Salvo Russo, la sua giunta al completo, la presidente del consiglio comunale Arianna Santanocita e i giurati Giovanna Giordano, Salvatore Scalia, Giorgio Ficara, Antonio Di Mauro, Grazia Pulvirenti, Elena Grazioli.

Tra le autorità presenti il deputato nazionale Anthony Barbagallo, il deputato regionale Nicola D’Agostino mentre hanno inviato i loro saluti il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e l’assessore regionale Elvira Amata, che non hanno potuto prendere parte alla cerimonia per impegni istituzionali pregressi.

“Quest’anno, il premio ha raggiunto un traguardo significativo: la sua 50esima edizione – ha commentato il sindaco Salvo Russo –  un simbolo dell’immenso valore culturale e letterario che continua a rappresentare nel panorama italiano. È stato un momento di grande orgoglio per la nostra comunità, non solo per il riconoscimento conferito a un’opera letteraria di spicco, ma anche per l’opportunità di celebrare le radici storiche e l’importanza del premio Brancati stesso. Fondato alla fine degli anni ’60 da Alfio Coco e dal giornalista Vanni Ronsisvalle, oggi 92nne, questo premio ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere la letteratura e la cultura nel nostro Paese. In questa occasione speciale, l’amministrazione comunale ha voluto rendere omaggio alla memoria dei fondatori, consegnando una targa commemorativa ai loro figli, Rosaria e Giuseppe Coco, e Diego Ronsisvalle, in segno di profonda gratitudine per il lascito culturale che i loro genitori hanno creato e per il loro impegno continuo nel sostenere l’arte e la letteratura. Il Premio Brancati è un patrimonio culturale che continueremo a valorizzare e a sostenere negli anni a venire”.

Il libro rappresenta un viaggio attraverso un secolo di storia, ponendo Joyce Lussu come esempio di coraggio e giusta presenza nel mondo. Un puzzle biografico che ricostruisce parte di un’esistenza, di una vita che è stata il Novecento: è stata un tempo ed è stato un intero secolo.

“Sono immensamente onorata nel ricevere il prestigioso Premio Brancati – ha dichiarato l’autrice Silvia Ballestra -. Questo riconoscimento rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche un’emozionante conferma dell’importanza del messaggio che ho cercato di trasmettere attraverso le mie parole. Riflettendo sul mio percorso letterario, non posso fare a meno di pensare a uno degli incontri più significativi della mia vita: quello con Joyce Lussu. La sua straordinaria storia, ricca di lotta e di passione, ha lasciato un’impronta indelebile nel mio cuore e nella mia scrittura. Ricordo vividamente i racconti di Joyce, in particolare quello emozionante in cui, ormai anziana e in un letto d’ospedale, mi parlò del suo amato Emilio e del loro ricongiungimento nei sogni. La sua forza e il suo spirito indomito sono stati per me una fonte di ispirazione inestimabile. ‘La Sibilla’, in fondo, è un’opera che traccia una strada, non solo per rivivere il passato e non dimenticare ciò che è stato, ma anche e soprattutto per indicare un cammino in avanti. È un libro sul coraggio di prendere posizione e, forse ancor più, sul modo giusto di stare al mondo. Ricevere questo premio è un momento di grande emozione per me, un riconoscimento che va oltre il personale, toccando le corde profonde della nostra comune umanità. Spero che ‘La Sibilla’ possa ispirare altri come Joyce Lussu ha ispirato me”.

Zafferana Etnea, luogo di ispirazione per Brancati, ha ospitato il 15 e 16 dicembre due serate dedicate allo scrittore con la presenza della figlia di Brancati, Antonia che ha condiviso alcuni ricordi e riflessioni intime del padre, che ha lasciato una traccia indelebile nella nostra letteratura con i suoi capolavori scritti proprio ai piedi dell’Etna della cittadina zafferanese, “Don Giovanni in Sicilia” e “Paolo il Caldo”.

Il 15 dicembre, un convegno intitolato “Prospettive sul Bell’Antonio” ha aperto l’evento, con la partecipazione di Marco Dondero, Giorgio Ficara, Giovanna Giordano e Antonia Brancati, figlia dello scrittore, tra gli altri. Il sindaco Salvo Russo, la presidente del consiglio comunale Arianna Santanocita, e l’assessore Cettina Coco che hanno introdotto i lavori, seguiti da letture e un intermezzo musicale con i QuintEssenza.

 La serata del 16 dicembre ha rivelato il vincitore del Premio. Pino Strabioli ha condotto l’evento, accompagnato dall’arpa di Ginevra Gilli e dalle letture dell’attore David Coco. I membri della giuria e il comitato organizzatore hanno assistito all’annuncio.

Con ospiti illustri nel corso degli anni, come Pier Paolo Pasolini, Ezra Pound, Alberto Moravia, Dacia Maraini, Elsa Morante, Leonardo Sciascia, e Paolo Portoghesi, il premio continua a essere un punto focale per la cultura e la letteratura, mantenendo viva la tradizione culturale siciliana nel contesto contemporaneo.

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