Colpo non riuscito, questa notte, per una banda evidentemente pronta per una “spaccata”, e ciò grazie alle direttive del Comando Provinciale Carabinieri di Catania che ha potenziato i servizi di contrasto ai reati predatori, la cui gravità va oltre il danno patrimoniale arrecato perché incide sul senso di sicurezza, reale e percepita, dei cittadini, a causa della platealità delle irruzioni.
Al riguardo, era circa mezzanotte, quando una gazzella della Sezione Radiomobile di Paternò
stava percorrendo la SP 13, diretta a Motta Sant’Anastasia ma, giunta all’intersezione con la via Francaviglia, ha scorto un autocarro Volvo che, a fari spenti, percorreva la strada nella stessa direzione di marcia.
In particolare, il mezzo stava viaggiando “protetto” da una Citroen che lo seguiva e da una Alfa Romeo che, invece, lo precedeva.
I Carabinieri si sono subito accorti che, su quel furgone, era stato caricato un grosso escavatore giallo e, pertanto, hanno intuito che, molto probabilmente, dinanzi a loro c’era una banda pronta a commettere una spaccata. Determinante, in quei delicati momenti, è stata l’immediata e concorde decisione dell’equipaggio di procedere al controllo di quei veicoli, informando via radio la Centrale Operativa e azionando, quindi, sia i lampeggianti che le sirene dell’auto militare. Tuttavia, i conducenti dei tre veicoli, invece di fermarsi, hanno accelerato la marcia e, mentre la Citroen ha superato il furgone, imboccando poi a gran velocità la via Francaviglia, il mezzo pesante ha impedito alla gazzella di effettuare il sorpasso, ponendosi al centro della carreggiata e tentando di ostacolare ogni tentativo dei Carabinieri di superarlo.
L’inseguimento è proseguito fino alla via Margarone, una vicina strada rurale dove, a un certo punto, il conducente del furgone, con una pericolosa manovra, ha fermato il mezzo trasversalmente lungo strada, costringendo la Radiomobile a una brusca frenata per evitare l’impatto.
Il conducente, quindi, lasciato il furgone come sbarramento, è sceso rapidamente dal camion ed è salito a bordo dell’Alfa Romeo, per poi dileguarsi nelle stradine circostanti.
A quel punto, i militari dell’Arma hanno nuovamente comunicato con i colleghi della Centrale che, a loro volta, hanno diramato le ricerche delle due auto in fuga e chiesto l’intervento della Sezione Investigazioni Scientifiche SIS, del Nucleo Investigativo di Catania, per effettuare i rilievi fotografici e dattiloscopici sul mezzo.
I militari hanno anche accertato che il Volvo recuperato era stato rubato il giorno precedente, a Catania, al proprietario di una ditta di costruzioni e, contestualmente, sono state avviate tutte le indagini per risalire ai componenti del gruppo criminale.
L’intervento dei Carabinieri di Paternò, impegnati nel controllo di un vasto territorio che, da quel centro, si dirama da un lato fino alla sommità dell’Etna e dall’altro sino ai paesi che confinano con le provincie di Siracusa ed Enna, è stato determinante per sventare un assalto che, molto probabilmente, avrebbe preso di mira qualche istituto bancario della zona.